martedì 15 aprile 2008

NOI Vs san gaetano - 14/4/2008

Contro il San Gaetano allenato dall’ex di turno Paolo Beni, il consueto temporale pre partita tiene lontano il grosso della squadra, e costringe Paolo a spazzare via con la scopa l’acqua da davanti alla porta. Alle 19 e 30, orario fissato per l’inizio della partita, sul campo fradicio e pozzangheroso ci si ritrova in nove, giusti giusti per affrontare gli avversari di turno. La squadra è quindi presto fatta, con il solo Q costretto a giocare in un ruolo non suo data l’abbondanza di difensori che da un po’ di tempo a questa parte caratterizzano il NOI S.Antonio.

Al rientro in squadra dopo la parentesi dell’ultimo incontro, in porta si pone, seppur acciaccato, Paolo. La linea difensiva vede il giovane Elia all’esordio sulla sinistra, l’ormai titolare Fede (data l’assenza di Loris) al centro, e Rossi a presidiare la fascia destra. A organizzare il centrocampo il buon Q, che dopo aver provato in tutti i modi (“ma… sono l’unico difensore di ruolo… non posso giocare a centrocampo… devo sostenere la difesa…”), ricevuta la smentita degli altri quattro difensori di ruolo accetta suo malgrado il ruolo di regista. Ai lati, Mina II e il solito Fejo con il suo sette porta fortuna sulle spalle; vedremo in seguito che cambiare numero portafortuna non sarebbe un’idea tanto sballata. In attacco un altro esordiente stagionale, Scarso, di nome ma non di fatto, affianca Beppe ormai titolare inamovibile.

All’ultimo minuto arrivano anche Pietro e Tolu G.L., che si accomodano in panchina come ultimi arrivati. Avranno poi modo di giocare, e di essere decisivi, tanto quanto gli altri.

L’inizio della partita vede… la mancanza dell’arbitro. Non arrivando all’orario stabilito, dopo un po’ è Paolo Beni a offrirsi di arbitrare; avendo giocato nell’una e nell’altra squadra garantisce imparzialità. Questo un po’ preoccupa i nostri eroi, in quanto gli avversari erano preceduti da fama di ragazzacci con tanto di precedenti penali: per furto, per rapina, qualcuno insinua anche per strage e omicidio… niente di più falso. A parte quello che giocava con la maglia dell’Hellas sotto la casacca, erano dei figlioli d’oro. Disposti per di più a immolarsi sull’altare della nostra evidente superiorità tecnica. Fino al primo tempo, concluso 5 a 1 per noi; il risultato finale di 6 a 3 dimostra che i nostri avversari hanno invece conquistato (…meritatamente) il secondo tempo per 2 a 1. E i falli sono stati nostri tanto quanto loro.

Dopo il classico inizio di studio, ci pensa Q con un tiro da fuori area a rompere il ghiaccio (e a dimostrare che se uno ha i piedi buoni, oltre che in difesa può giocare anche lì davanti). Poi il pareggio, con la palla che filtra tra il nostro centrocampo e la difesa, e porta un uomo solo davanti Paolo in uscita, beffato da un bel pallonetto. Un autogol (con palla comunque ormai in porta) e una doppietta di Tolu ci portano sul 4 a 1, fino al gol di Beppe un po’ rocambolesco su calcio d’angolo che giunge alla fine del primo tempo. Di negativo da ricordare solo i calci di rinvio di Paolo, per il resto partita da incorniciare.

Nel secondo tempo il San Gaetano spinge di più, fora un paio di volte la nostra difesa fino a quando segnano il secondo gol con l’uomo appena entrato in area dalla sinistra. Paolo si rifà subito dopo, bloccando a terra una similare azione che si sviluppa sulla destra, per poi capitolare incolpevolmente sul tiro da fuori che spiove proprio all’incrocio del secondo palo, neppure sfiorato dall’anziano estremo difensore in gradevole tuffo.

In mezzo, un gol nostro di non si sa chi (qualcuno dice Rossi ma ciò sembra impossibile ai più) e una splendida azione sulla sinistra con cross per Fejo che manda il pallone a colpire la traversa, lo riprende e colpisce il palo, lo riprende una terza volta ma stavolta si oppone il portiere (cambiare il 7 portafortuna no, eh?).

Il risultato finale di 6 a 3 e la bella partita disputata, rincuorano un po’ i nostri campioni dopo la ferale notizia della vittoria della Lega Nord alle elezioni… in cambio di una sonante vittoria sul campo da calcio, si accetterebbe anche l’elezione di Mastella a Papa! Alla prossima.

NOI Vs allenatori s.paolo - 17/3/2008

La seconda di stagione inizia con sette giorni di ritardo. Lunedì 10 marzo, infatti, il campo è in condizioni impraticabili e i nostri avversari si guardano bene dallo scendere in campo. Al contrario dei nostri eroi, che sfruttano le pozzanghere del campo dietro la Chiesa per un allenamento di pallanuoto fuori stagione.

Lunedì 17, invece, si viene da alcuni giorni di quiete metereologica…. fino alle 19 e 30, quando viene aperto il cancello del campo da calcio. In quel momento si scatena un diluvio di proporzioni bibliche, con lampi e tuoni che tengono lontani i più delicati e timorosi del fango. Soprattutto avversari, ad onor del vero, in quanto i nostri sono presenti in massa con quattordici effettivi, mentre le vittime designate si presentano in otto. Si decide quindi di giocare otto contro otto, e dopo un minuto di riflessione a doveroso ricordo di Sara si comincia a giocare.

L’arbitro, esempio di professionalità all’interno di un branco di cialtroni, accompagna di corsa le squadre a centro campo, le schiera allineate, e al suo fischio i sedici combattenti salutano e ricevono l’applauso di Paolo, unico presente a bordo campo. I giocatori ringraziano.

L’otto iniziale è così composto: il novel Pietro in porta, lasciando dopo anni di onorata carriera Paolo a bordo campo, nelle vesti di C.T. a chiamare i cambi e a ricevere in cambio improperi irripetibili. La difesa a tre vede Loris al centro, con Q e Fede ai lati. Anche il centrocampo viene schierato a tre, per un inedito 3-3-1 che porta comunque qualche soddisfazione. Alberto al centro, libero di presidiare come meglio crede il proprio reame. D’Incà e Fejo ai lati, a servire con pennellati cross il centravanti Beppe.

Il nutrito numero di panchinari, gestiti da Paolo, sostituiscono gli otto eroi al minimo accenno di fatica, così da poter disporre al meglio dei sette anziani avversari (tolto Loris, il più giovane dei loro corrisponde in età al più vecchio dei nostri). Così Mina II si alterna a D’Incà sulla fascia e a Q in difesa, Spadi e Rezza sostituiscono i quattro laterali di difesa e centrocampo, Tolu G.L. ritrova il suo posto in mezza all’area avversaria e Paolino scalda come suo solito la panchina.. ruolo fondamentale in una serata piovosa come quella odierna.

Come centravanti si alternano Beppe, Fejo, Tolu G.L. e anche Alberto, ognuno con i propri meriti. Difficile rendere conto dell’andamento della partita, ma il buon cronista che vi scrive cercherà ora di dare un senso alla cronaca.

Pronti via… gol su punizione del San Paolo. Poi immediato pareggio di Alberto, che attraversa la difesa avversaria da destra a sinistra, si ferma allo stop di centro area e lascia partire un tiro che sorprende il portierione nemico. Pochi minuti ed è Fejo a portarci in vantaggio, attirandosi subito l’odio dei difensori avversari.

Con un gran tiro al volo gli infedeli pareggiano, ma poi lì si fermano, in quanto la nostra squadra allunga fino all’otto a due fissato a cinque minuti dalla fine del secondo tempo.

A questo punto Paolo, visto il novel Pietro ancora lindo e pulito (ginocchia comprese!) dopo nove decimi di partita dominata otto a due, decide di fare il suo ingresso in campo, tra gli applausi dei riconoscenti compagni di squadra (e anche di qualche avversario, che intuiva la possibilità di una clamorosa rimonta). Con una difesa composta da tre attaccanti di ruolo e un campo in condizioni pessime, bastano trenta secondi perché il San Paolo segni il suo terzo gol e Paolo si copra di fango in modo indecoroso con un inutile tuffo sulla destra e un successivo tentativo di intercettare il pallone, terminando prima col sedere e poi con tutta la schiena nella pozzanghera davanti la porta!

Gli avversari capiscono la presunta difficoltà della difesa locale e insistono, ma Paolo sfodera un prodigioso intervento sulla sua sinistra che respinge il pallone, quindi una goffa ma efficace deviazione in angolo di un tiro lento ma insidioso, e perfino una parata d’istinto su un colpo di testa dell’attaccante ospite in fuori gioco e quindi a gioco fermo. Poi ci pensa Alberto a siglare il definitivo nove a tre, smorzando sul nascere le velleità di rimonta della pur decorosa squadra avversaria.

Nanto Vs NOI - 26/2/2008

La prima uscita dell’anno 2008 è fissata per il 26 febbraio. La trasferta a Nanto non preannuncia nulla di buono, dato che si viene da alcuni giorni di intensa nebbia. Ricordando gli intensi nebbioni che periodicamente attanagliano la Riviera Berica, si teme di non poter raggiungere il paese ospitante e, nel caso, non riuscire a individuare il campo di calcio uscendo dagli spogliatoi!

Fortunatamente, il martedì della sfida è una splendida giornata, e la preoccupazione principale viene ad essere il navigatore tomtom di Paolo D.M., programmato per raggiungere lo stadio fin dal venerdì precedente. In effetti, giunti a Nanto, lo splendido campo da gioco ci appare sulla sinistra, ma l’auto di Paolo procede sulla strada svoltando improvvisamente a sinistra solo in corrispondenza della linea di metà campo… del campo che si trova almeno 20 metri più in basso della sede stradale.

Superati questi intoppi viabilistici, lo squadrone si riversa nello spogliatoio e, orfano del CT Mina (impiegato in un viaggio in Scandinavia), comincia a organizzare la partita.

La formazione è presto fatta: Paolo in porta, centrali Fede e Loris, laterali Q e Maran. In mancanza di attaccanti puri (Ico e Tolu assenti ingiustificati), là davanti si alterneranno Beppe e Fejo, supportati da un centrocampo di qualità composto da Donato e Alberto al centro con ai lati Rossi e un inedito Dan (il cui nome completo Lupu-Sutu-Danut meraviglia e stupisce gli occupanti del furgone nel viaggio di andata). In panchina si accomodano Paolino e il dottor D’incà, che guardano con malcelata invidia la panchina avversaria, composta da quindici, venti atleti in splendida forma e spronati da un battagliero allenatore.

Pronti, via, si capisce subito che patiamo le dimensioni del campo. Abituati da mesi di preparazione nel nostro campetto da otto, si fatica a sganciarsi oltre la metà campo, mentre Paolo stenta a individuare i pali della porta posti a così tanta distanza da lui!

Comunque, i primi minuti sono di totale predominio ospite… ma passa in vantaggio il Nanto. Tiro da fuori che Paolo non si fida a parare in tuffo, ma tenta (…tenta) di respingere con i piedi. La palla si allontana di un paio di metri dalla nostra porta, dove l’otto e il nove avversari decidono con calma chi dei due deve tirare e dove. Uno a zero e palla al centro.

E da questo momento, per tutto il primo tempo c’è solo il Nanto in campo. Si distinguono Donato e Dan, che tentano qualche ripartita, mentre i quattro della difesa riescono a limitare i danni a fatica ma con maestria. Ma un cross basso dalla fascia sinistra trova due centrocampisti pronti al tiro appena entrati in area (2 – 0), e un numero dell’attaccante in maglia nera sbilancia Loris e sigla il tre a zero.

Il primo tempo si chiude con un palo del Nanto, dopo che Paolo aveva battezzato fuori un innocuo tiro dalla destra, e una paratona dell’anziano estremo difensore che nega al forte 8 Nantese la gioia del quattro a zero.

Durante l’intervallo, l’intera panchina del Nanto si riscalda sul campo da gioco, e al grido “dopo entrano in campo quelli forti!” spaventano e preoccupano i nostri eroi.

Nel secondo tempo, D’Incà prende il posto di un attivo Dan, mentre Fede avanza di qualche metro la sua azione lasciando a Loris il compito di inseguire gli indemoniati attaccanti locali. Finirà la partita stremato, ma felice per aver tenuto il Nanto lontano dalla propria porta.

In attacco, Beppe e Fejo si muovono molto meglio del primo tempo; uno splendido tiro del nostro 7 (di poco alto) e numerose discese di Muto preoccupano i locali, che in effetti si fanno vedere poco nella nostra metà campo (tranne che per segnare il quarto gol!). I due laterali Q e Maran avanzano più audaci che nella prima metà gara mentre Rossi e Bizz si fanno trovare sempre pronti nel loro ruolo. Uno spiacevole screzio tra Fejo e il Dottore lascia però la squadra in dieci, in quanto D’Incà abbandona colpevolmente il campo mentre Maran era fuori per crampi… peccato, a quel punto della partita si poteva ancora pareggiare!

Ma alla prossima, c’è da giurarci, vedremo di che pasta è fatto veramente il NOI Ferrovieri.