Contro il San Gaetano allenato dall’ex di turno Paolo Beni, il consueto temporale pre partita tiene lontano il grosso della squadra, e costringe Paolo a spazzare via con la scopa l’acqua da davanti alla porta. Alle 19 e 30, orario fissato per l’inizio della partita, sul campo fradicio e pozzangheroso ci si ritrova in nove, giusti giusti per affrontare gli avversari di turno. La squadra è quindi presto fatta, con il solo Q costretto a giocare in un ruolo non suo data l’abbondanza di difensori che da un po’ di tempo a questa parte caratterizzano il NOI S.Antonio.
Al rientro in squadra dopo la parentesi dell’ultimo incontro, in porta si pone, seppur acciaccato, Paolo. La linea difensiva vede il giovane Elia all’esordio sulla sinistra, l’ormai titolare Fede (data l’assenza di Loris) al centro, e Rossi a presidiare la fascia destra. A organizzare il centrocampo il buon Q, che dopo aver provato in tutti i modi (“ma… sono l’unico difensore di ruolo… non posso giocare a centrocampo… devo sostenere la difesa…”), ricevuta la smentita degli altri quattro difensori di ruolo accetta suo malgrado il ruolo di regista. Ai lati, Mina II e il solito Fejo con il suo sette porta fortuna sulle spalle; vedremo in seguito che cambiare numero portafortuna non sarebbe un’idea tanto sballata. In attacco un altro esordiente stagionale, Scarso, di nome ma non di fatto, affianca Beppe ormai titolare inamovibile.
All’ultimo minuto arrivano anche Pietro e Tolu G.L., che si accomodano in panchina come ultimi arrivati. Avranno poi modo di giocare, e di essere decisivi, tanto quanto gli altri.
L’inizio della partita vede… la mancanza dell’arbitro. Non arrivando all’orario stabilito, dopo un po’ è Paolo Beni a offrirsi di arbitrare; avendo giocato nell’una e nell’altra squadra garantisce imparzialità. Questo un po’ preoccupa i nostri eroi, in quanto gli avversari erano preceduti da fama di ragazzacci con tanto di precedenti penali: per furto, per rapina, qualcuno insinua anche per strage e omicidio… niente di più falso. A parte quello che giocava con la maglia dell’Hellas sotto la casacca, erano dei figlioli d’oro. Disposti per di più a immolarsi sull’altare della nostra evidente superiorità tecnica. Fino al primo tempo, concluso 5 a 1 per noi; il risultato finale di 6 a 3 dimostra che i nostri avversari hanno invece conquistato (…meritatamente) il secondo tempo per 2 a 1. E i falli sono stati nostri tanto quanto loro.
Dopo il classico inizio di studio, ci pensa Q con un tiro da fuori area a rompere il ghiaccio (e a dimostrare che se uno ha i piedi buoni, oltre che in difesa può giocare anche lì davanti). Poi il pareggio, con la palla che filtra tra il nostro centrocampo e la difesa, e porta un uomo solo davanti Paolo in uscita, beffato da un bel pallonetto. Un autogol (con palla comunque ormai in porta) e una doppietta di Tolu ci portano sul 4 a 1, fino al gol di Beppe un po’ rocambolesco su calcio d’angolo che giunge alla fine del primo tempo. Di negativo da ricordare solo i calci di rinvio di Paolo, per il resto partita da incorniciare.
Nel secondo tempo il San Gaetano spinge di più, fora un paio di volte la nostra difesa fino a quando segnano il secondo gol con l’uomo appena entrato in area dalla sinistra. Paolo si rifà subito dopo, bloccando a terra una similare azione che si sviluppa sulla destra, per poi capitolare incolpevolmente sul tiro da fuori che spiove proprio all’incrocio del secondo palo, neppure sfiorato dall’anziano estremo difensore in gradevole tuffo.
In mezzo, un gol nostro di non si sa chi (qualcuno dice Rossi ma ciò sembra impossibile ai più) e una splendida azione sulla sinistra con cross per Fejo che manda il pallone a colpire la traversa, lo riprende e colpisce il palo, lo riprende una terza volta ma stavolta si oppone il portiere (cambiare il 7 portafortuna no, eh?).
Il risultato finale di 6 a 3 e la bella partita disputata, rincuorano un po’ i nostri campioni dopo la ferale notizia della vittoria della Lega Nord alle elezioni… in cambio di una sonante vittoria sul campo da calcio, si accetterebbe anche l’elezione di Mastella a Papa! Alla prossima.