domenica 22 settembre 2013

S.Antonio - Lokomotiv



Ecco qua: ci basta una splendida e convincente vittoria contro il Lokomotiv e subito lo spogliatoio si spacca. É bastata la seconda positiva prestazione consecutiva perché il Monta, nel corso del piacevole e insostituibile momento conviviale a fine partita (forse che solo nel rugby si può giocare il terzo tempo? Guarda qui: otto tavolate a riunire gli atleti, le mogli e i figli delle due squadre per un abbondante ma economico pasto ristoratore) il Monta dicevamo, durante una pausa della cena se ne uscisse con un: «io in difesa sono sprecato». Apriti cielo, l'intera squadra in fibrillazione: tutti i centrocampisti a rivendicare le difficoltà del proprio ruolo disprezzando i "piedini d'oro" che il Monta sostiene di avere. Tutti gli attaccanti a protestare per gli errori difensivi che vanificano gli sforzi fatti per andare in gol. Tutti i portieri (...uno) a ignorare la diatriba appena sorta e proseguire con l'amarone, lo speck e il formaggetto di montagna. Poi ci si è spiegati, e tutto é terminato nel migliore dei modi: elogiando il gioco dei presenti e criticando con infamie irripetibili gli assenti; che tanto, proprio perché assenti, non c'erano e non potevano ribattere! 
Splendida e convincente vittoria, si diceva: e vorrei ben dire. Cinque a uno contro la più forte squadra di ferrovieri mai vista calcare i campi di gioco del vicentino (...sempre per la storia che non si sa mai chi legge le nostre cronache). E pensare che era partita male; Paolo, nonostante fosse autore di una delle migliori prestazioni come portiere del S.Antonio, la sua cazzata la combina sempre: su un calcio d'angolo, provocato in seguito a una spettacolare parata su tiro a girare proprio dal corner dell'ex ginomina, il portiere urla uno dei suoi "mia!" che non precedono un intervento sulla palla, e alle sue spalle il bravo Bizz si trova sul ventre il pallone e non può evitare di deviarlo in rete. Uno a zero per i ferrovieri ospiti, e partita in salita per i ferrovieri locali.
Paolo, si diceva, dopo la palla ciccata sul corner dell'autogol acquista sempre più sicurezza, fino a uscire con padronanza con i pugni su calci d'angolo successivi (cosa mai fatta prima!). Nei rilanci non riesce mai a servire Loris, appoggiando la palla ai lati quando l'attaccante é al centro, e spedendola al centro mentre i compagni presidiano le fasce, ma ci pensa Bizz a rimediare al proprio autogol insaccando un eccellente diagonale. A questo punto i nostri acquistano fiducia e cominciano a far girare di più e meglio il pallone. La supremazia comincia a farsi sentire, e nel primo tempo gli avversari, curiosamente vestiti con la maglia della Germania di Littbarsky e Matthaus anche se in squadra presentano uno svizzero, si avvicinano alla porta locale soprattutto con lanci lunghi neutralizzati dai tre difensori Monta, Dori e Pern o dal portiere Paolo.
Uno splendido cross del ritrovato Cuciu viene poi deviato spettacolarmente in rete di testa da Tutto, probabilmente il più piccolo della compagnia. E per chiudere le danze, ancora Tutto parte sulla destra, scambia con Loris che restituisce palla di tacco lasciando sul posto l'incredulo difensore, si accentra e lascia partire un tiro che il pur bravo portiere ospite non riesce a neutralizzare e si insacca in rete dopo aver colpito entrambi i pali. Nella disputa si distingue anche Ruggi, autore di una discesa stile slalom speciale lungo l'asse centrale del campo conclusa con un tiraccio a lato, Al funambolo sulla fascia e il novello Dami lottatore di centrocampo. Abbiamo poi visto un DOC attento come il solito a presidiare la fascia sinistra, un Pier autore di due doppiopasso con caduta finale ma anche di uno splendido tiro solo un filino alto, e un Michele spostato più avanti e autore di un bel gol che ne premia la parentela con l'arbitro la caparbietà. Tra gli avversari, citiamo l'ex ora svizzero marcomina e l'acrobata che per qualche momento ha fatto dannare Pern sulla fascia.
Sicuramente, dato il risultato finale di cinque a uno e avendo descritto solo cinque reti, manca dalla cronaca un gol. Nostro, fin lì il Bravo Cronista ci arriva. Più in là no. Forse per l'amarone, ma più probabilmente per la trance agonistica o, ancor più probabile, per l'età non ricorda chi e come abbia arrotondato il punteggio.
Non gliene vogliano gli interessati, ma anzi contribuiscano lasciando nei commenti (anche in forma anonima...) il completamento della cronaca. Poi, la prossima volta, vedrà di portarsi un taccuino per gli appunti...

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