Polli? Sfortunati? Scarsi?
Quale di questi tre aggettivi esprime meglio le caratteristiche della Gloriosa squadra del NOi S.Antonio, immeritatamente sconfitta per uno a zero nella semifinale del torneo del Giglio?
Ai lettori la risposta. Il Bravo Cronista cercherà solo, per quanto possibile, di riportare il più fedelmente e imparzialmente possibile la cronaca della partita. Andiamo a incominciare.
Partita dominata dal NOi, ma vinta dal Campagnolo. Punto.
Non è abbastanza imparziale? Va bene, può essere… vediamo di entrare maggiormente nei dettagli.
L’inizio è fissato per le 19:30. Per la prima volta in carriera, mister Mina impugna gessetti e lavagnetta per spiegare agli ingenui giovanotti che compongono il Team un po’ di tattica. Essendo la prima volta, e dovendo il coach recuperare il tempo perduto, la lavagnetta misura due metri per tre. Non essendo ritenuto pratico portarla in campo, è l’intera squadra a recarsi in Sede per ascoltare la Parola dalla bocca di Mina I.
Le crocette di gesso disegnate da Mina sulla lavagna indicano un Beppe davanti alla difesa a far da regista, e un Donato a giganteggiare come centravanti. Il capovolgimento di ruoli non porterà (lo vedremo in seguito) i risultati sperati. Più vicina alle consuete abitudini il resto della formazione, anche se i due centrali Loris e Q, affiancati da due terzini di spinta Fede e Fil, sono una discreta novità. Come sorprende Andrea Latte posto all’ala destra; Albertone all’ala sinistra potrebbe sorprendere solo chi non ne conosce le eclettiche doti, mentre la conferma di Paolo in porta potrebbe sorprendere solo chi non sa che è l’unico portiere che abbiamo.
Questo è l’inizio. Da dire subito che le crocette sulla lavagna sono una cosa, mentre il rispetto della posizione in campo è tutt’altra faccenda. Citiamo Andrea Latte che dall’ala destra retrocede fino al terzino sinistro, o Donato che muove le sue lunghe leve per tutto il centrocampo (forse alla ricerca di una posizione più consona?); ma gli altri componenti della squadra svolgono diligentemente il compitino e, tutti assieme, per tutto il primo tempo non fanno veder palla ai verdi avversari.
Anzi, ci provano a impensierire gli infedeli nemici, ma con scarsi risultati. Il fumo c’è, ma manca l’arrosto: Donato non tocca un pallone crossato dall’ala che a venti centimetri dalla linea di porta chiedeva solo di essere deviato in rete; Loris sfiora di millimetri l’incrocio dei pali su punizione, così da farsi prendere dalla rabbia e sfiorare nuovamente il gol con un tiro dalla nostra metà campo!
I Campagnolensi giocano, ma raramente distraggono Paolo dai suoi pensieri libidinosi provocati dalla folla che assale la cinquantennale Festa del Giglio. Nel primo tempo le ginocchia del nostro portierone non toccano mai terra e gli unici palloni giunti dalle sue parti sono innocui retropassaggi o lanci troppo lunghi dei centrocampisti ospiti.
Nel secondo tempo le danze non cambiano. Cambiano i ballerini, in quanto entrano in campo nella nostra squadra i vari D’Incà, Pietro, Orso, Mario e Manoel. Anche il possente centravanti avversario viene sostituito da un occhialuto compagno, per poi venire espulso per doppia ammonizione e pagando lui per tutta una squadra un po’ troppo fallosetta (…i segni dei tacchetti sulle gambe di Q e di Loris sono marchi indelebili, per mezzo dei quali i RIS di Parma risalirebbero in un batter d’occhi ai colpevoli).
Ma il Campagnolo, sconfitto in amichevole pre-torneo, aveva giurato vendetta e così il fattaccio si compie. Su uno dei tanti falli inventati dall’arbitro dall’una e dall’altra parte, il forte tiro del centravanti del Campagnolo (…o di Pertile? la memoria inganna) è preda certa di Paolo in gradevole tuffo, ma un gomito di Bizz posizionato in barriera devia la palla per l’uno a zero ospite, al primo tiro in porta.
Apriti cielo! I nostri si riversano in attacco. Dopo i due gol sfiorati nel primo tempo, nella seconda metà gara le occasioni si moltiplicano: prima e dopo del gol dello svantaggio e prima e dopo dell’espulsione del troppo esuberante attaccante avversario. Ma ancora non portano a nulla di concreto. Possiamo citare Bizz, che raccolto a due metri dalla porta un cross dalla sinistra schiaccia a terra di testa, viene respinto dal portiere, riprende ma incredibilmente spara alto. Oppure Fede, che sfiora i pali in due occasioni su punizione. Ancora Bizz riesce anche a colpire il secondo palo, ma il pallone torna in campo e nessuno è pronto a ribadire in rete. Il Dottor D’Incà, che per ben due volte si libera al tiro in maniera decisamente egregia: una volta fuori di niente e una volta respinto dal portiere.
Tra gli sbadigli di Paolo, che tocca il pallone tre volte di numero in tutto il secondo tempo e mai in occasioni pericolose, ci provano anche Q, Beppe, Donato, Loris… Cerca il gol anche Mario (un gol all’esordio ufficiale lo avrebbe giustamente premiato) e il rientrante Andrea Latte, ma senza fortuna. Ci provano anche Pietro, Fil, Manoel e Orso; ma nessuno con la precisione, e la fortuna, necessaria per pareggiare i conti.
Così, i biancorossi locali si inchinano al risultato del campo. Provano a ingannare gli avversari dicendo che chi perdeva l’incontro avrebbe disputato la finale per il primo posto, ma senza risultato... Disputeranno quindi la finalina per il terzo posto, invitando il pubblico a sostenerli maggiormente e sperando così di avere maggior fortuna nell’ultima, decisiva, partita.
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1 commento:
Il gol della campagnolo è stato di paolo attaccante,la partita è stata equilibrata e come avete fatto in 20 minuti con l'uomo in più a nn segnare? e il portiere durante il missile alla velocità di 120 km ora cosa stava guardando? il gioco o le donne fuori dal campo? comunque vittoria meritata della campagnolo visto la sofferenza patita con un uomo in meno
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