Come
il Torino senza Cerci e il Genoa senza Gilardino, la Gloriosa Formazione del
circolo NOI senza Alberto diventa una squadra normale.
Per
fortuna recuperiamo il miglior centravanti degli ultimi dieci anni, assente per
indisposizione nell'ultimo allenamento di rifinitura del lunedì sera ma
perfettamente ristabilito per la trasferta in quel di Schio. Perfettamente
ristabilito ma privo di idonee calzature, così che dei quarantadue tiri
scagliati verso la porta avversaria solo uno ha concluso la corsa alle spalle
del bravo portiere avversario.
Così
la tragica trasferta nel paese dei lanifici si è conclusa con un risultato che
ci ha visto soccombere per quattro a due. E non è il lato peggiore della
serata... A sostegno di questa tesi, basti citare la contemporanea assenza di
Bizz e Ruggi, oltre alla prevedibile defezione di Ruggi Piccolo impegnato in
gita scolastica a Praga. Proseguiamo poi con il viaggio di trasferimento
tasformatosi in odissea, con alcune auto della carovana che si sono
erroneamente dirette verso Thiene e Paolo, Loris e Pier in attesa a Isola
Vicentina per un tempo così lungo da convincere l'amministrazione comunale a
concedere loro la cittadinanza onoraria. All'arrivo al campo i nostri trovano la
squadra avversaria già sfinita dal riscaldamento, così che ci fanno cambiare in
fretta e furia e iniziare la partita...
Veloci
veloci, due tempi da venticinque minuti senza neppure un secondo di recupero,
cambio tra il primo e il secondo tempo rapidissimo, siamo rientrati in auto
senza neanche esserci resi conto di esserne scesi! I tempi della serata: un'ora
di viaggio per l'andata; due minuti in spogliatoio; cinquanta minuti di
partita; un'ora di pizza all'osteria del Socio; trentacinque minuti di ritorno
a casa. Sembra la cronologia di una gita di pensionati con vendita di pentole
in corriera durante gli spostamenti...
C'é
da dire che la cronologia di Dori é stata: tre ore per l'arrivo al campo; otto
minuti ad assistere alla partita; un'ora di pizza all'osteria del Socio; dodici
minuti di ritorno a casa (se ci ha messo di più con trecentosei cavalli vuol
dire proprio che non sa guidare!): meglio le pentole!
Paolo: prende il primo
gol osservando il pallone non rimbalzare a terra sul terreno bagnato, sporco di
erba appena sfalciata e in salita che caratterizza l'area nord (quella di là,
per intenderci). Il secondo gol su pallonetto di Nicola solo in area. Il terzo
in uscita su buco centrale della difesa. Regala però il quarto, non bloccando
una rasoiata a centro area direttamente da calcio d'angolo. Paratona sullo zero
a zero con respinta di petto in uscita, e a risultato acquisito con deviazione
in tuffo ma su giocata in fuorigioco (contestato dallo stesso portiere per non
sminuire l'impresa).
Daniele: inizia benissimo
sulla sinistra ma poi, assieme a Michele, da rimessa laterale regala a Nicola
il pallone del pallonetto citato. Nel secondo tempo sale in attacco... Sempre
bello da vedere, agile e longilineo, ma non trova il gol nonostante un paio di
pregevoli tentativi.
Michele: reclutato
all'ultimo momento, per avere lui ci tocca portarci dietro anche PaoloDM; per
fortuna non in pantaloncini e quindi non intenzionato a scendere in campo... Il
giovane DM si posiziona invece al centro della difesa, molto efficace nelle
chiusure di recupero, con gli attaccanti del Sella lanciati verso la nostra
porta. Da notare soprattutto per gli occhiali perfettamente intonati alle
casacche arancioni sfoggiate dai nostri nell'occasione.
Pern: il solito
lottatore, quando non può con i piedi prosegue con la lingua smadonnando senza
eguali contro gli avversari e invocando fantomatici fuorigioco. Vorremmo
suggerire applicazioni diverse per l'uso dei chilometri di nastro adesivo che
utilizza, ma ci frena il timore di una deriva eccessivamente erotica
all'interno dello spogliatoio...
Doc: se non fosse per
i dribbling con il solo piede sinistro anche quando chiunque sarebbe portato a
utilizzare il destro, ci verrebbe il dubbio che vuole venire con noi solo per
aggiustare i contusi che immancabilmente gli si offrono durante ogni partita.
Senza citare episodi storici eccessivamente tragici, non è che gufi contro per
accumulare esperienza medica raddrizzando ginocchia o massaggiando caviglie
dolenti?
Fack: da elogiare
l'abnegazione nel presentarsi al ritrovo già in pantaloncini pur essendo reduce
da una dura giornata lavorativa. Poi in campo lancia decine di volte i
compagni, imprecando quando il lancio non viene sfruttato e allargando le
braccia sconsolato quando gli avversari si dimostrano più forti e frenano gli
entusiasmi offensivi dei nostri attaccanti.
Cuciu: fa un gol che a
Schio ricorderanno nei secoli, anche se viziato da evidente errore nel calciare
il pallone. Almeno, così sostengono gli inesperti avversari... Noi ne
conosciamo le doti e sappiamo che se ha segnato un gol così non può che aver
colpito incredibilmente bene il pallone! Poi si rompe, ma il più era fatto e il
resto è solo esperienza per il Doc.
Al: comincia da punta
centrale, passa poi al ruolo di attaccante di destra e, ormai distrutto di
fiato, arretra a difensore di sinistra. Non sappiamo quale ruolo ricorderà con
maggiore entusiasmo; noi della sua serata lo ricordiamo come passeggero
sprofondato nel sedile dello spider del Doc.
Loris: eccolo qui,
completamente recuperato. Un gol e una traversa distrutta quantificano solo in
parte la serata di grazia del nostro forte centravanti. Provoca l'allarme del
portiere scledense che invoca maggiore attenzione nei suoi riguardi, ascoltato
da un difensore locale che lo stende senza pietà. Si distingue per la
preoccupazione di creare una squadra competitiva nonostante le assenze, e
chiede quindi di contattare vecchie glorie tipo Jason e Manoel per sostenere la
causa. Doveva, al solito, entrare nel secondo tempo, ma l'infortunio del Cuciu
lo butta nella mischia prima del cambio campo.
Pier: la tranquillità
con la quale si era accomodato in panchina era da ammirare, ma anche lui vi
deve rinunciare subito a causa dell'infortunio al Cuciu. Per alcuni tratti si
sostituisce al Doc; non in campo, ma come barelliere. In campo ci sembra
ricordare che abbia anche tentato il tiro, ma anche qui con gli stessi
risultati del Doc: zero.
Doriano: quando arriva ha
gli occhi iniettati del sangue della vendetta, essendo stato in campo in
occasione della precedente sconfitta subita sul medesimo campo. Quando poi gli
dicono che mancano otto minuti alla fine dell'incontro e che è ormai inutile
entrare in campo, comincia ad assumere un colorito verde stile Hulk. La
vendetta la consuma in pizzeria, dove lava l'onta della tisana di due anni fa
annichilendone il ricordo con una pizza a doppia pasta con sardine, prosciutto
e salamino.
I caparossoli:
sono loro i veri protagonisti della serata! Più volte citati in concomitanza di
qualsiasi discorso, vengono utilizzati come monito e minaccia nelle offese più
bieche, oppure come scusante negli errori più clamorosi. Voto: 9½