sabato 9 novembre 2013

S. Farmaceutica - S.Antonio



Come il Torino senza Cerci e il Genoa senza Gilardino, la Gloriosa Formazione del circolo NOI senza Alberto diventa una squadra normale.
Per fortuna recuperiamo il miglior centravanti degli ultimi dieci anni, assente per indisposizione nell'ultimo allenamento di rifinitura del lunedì sera ma perfettamente ristabilito per la trasferta in quel di Schio. Perfettamente ristabilito ma privo di idonee calzature, così che dei quarantadue tiri scagliati verso la porta avversaria solo uno ha concluso la corsa alle spalle del bravo portiere avversario.
Così la tragica trasferta nel paese dei lanifici si è conclusa con un risultato che ci ha visto soccombere per quattro a due. E non è il lato peggiore della serata... A sostegno di questa tesi, basti citare la contemporanea assenza di Bizz e Ruggi, oltre alla prevedibile defezione di Ruggi Piccolo impegnato in gita scolastica a Praga. Proseguiamo poi con il viaggio di trasferimento tasformatosi in odissea, con alcune auto della carovana che si sono erroneamente dirette verso Thiene e Paolo, Loris e Pier in attesa a Isola Vicentina per un tempo così lungo da convincere l'amministrazione comunale a concedere loro la cittadinanza onoraria. All'arrivo al campo i nostri trovano la squadra avversaria già sfinita dal riscaldamento, così che ci fanno cambiare in fretta e furia e iniziare la partita...
Veloci veloci, due tempi da venticinque minuti senza neppure un secondo di recupero, cambio tra il primo e il secondo tempo rapidissimo, siamo rientrati in auto senza neanche esserci resi conto di esserne scesi! I tempi della serata: un'ora di viaggio per l'andata; due minuti in spogliatoio; cinquanta minuti di partita; un'ora di pizza all'osteria del Socio; trentacinque minuti di ritorno a casa. Sembra la cronologia di una gita di pensionati con vendita di pentole in corriera durante gli spostamenti...
C'é da dire che la cronologia di Dori é stata: tre ore per l'arrivo al campo; otto minuti ad assistere alla partita; un'ora di pizza all'osteria del Socio; dodici minuti di ritorno a casa (se ci ha messo di più con trecentosei cavalli vuol dire proprio che non sa guidare!): meglio le pentole!

Paolo: prende il primo gol osservando il pallone non rimbalzare a terra sul terreno bagnato, sporco di erba appena sfalciata e in salita che caratterizza l'area nord (quella di là, per intenderci). Il secondo gol su pallonetto di Nicola solo in area. Il terzo in uscita su buco centrale della difesa. Regala però il quarto, non bloccando una rasoiata a centro area direttamente da calcio d'angolo. Paratona sullo zero a zero con respinta di petto in uscita, e a risultato acquisito con deviazione in tuffo ma su giocata in fuorigioco (contestato dallo stesso portiere per non sminuire l'impresa).
Daniele: inizia benissimo sulla sinistra ma poi, assieme a Michele, da rimessa laterale regala a Nicola il pallone del pallonetto citato. Nel secondo tempo sale in attacco... Sempre bello da vedere, agile e longilineo, ma non trova il gol nonostante un paio di pregevoli tentativi. 
Michele: reclutato all'ultimo momento, per avere lui ci tocca portarci dietro anche PaoloDM; per fortuna non in pantaloncini e quindi non intenzionato a scendere in campo... Il giovane DM si posiziona invece al centro della difesa, molto efficace nelle chiusure di recupero, con gli attaccanti del Sella lanciati verso la nostra porta. Da notare soprattutto per gli occhiali perfettamente intonati alle casacche arancioni sfoggiate dai nostri nell'occasione.
Pern: il solito lottatore, quando non può con i piedi prosegue con la lingua smadonnando senza eguali contro gli avversari e invocando fantomatici fuorigioco. Vorremmo suggerire applicazioni diverse per l'uso dei chilometri di nastro adesivo che utilizza, ma ci frena il timore di una deriva eccessivamente erotica all'interno dello spogliatoio...
Doc: se non fosse per i dribbling con il solo piede sinistro anche quando chiunque sarebbe portato a utilizzare il destro, ci verrebbe il dubbio che vuole venire con noi solo per aggiustare i contusi che immancabilmente gli si offrono durante ogni partita. Senza citare episodi storici eccessivamente tragici, non è che gufi contro per accumulare esperienza medica raddrizzando ginocchia o massaggiando caviglie dolenti?
Fack: da elogiare l'abnegazione nel presentarsi al ritrovo già in pantaloncini pur essendo reduce da una dura giornata lavorativa. Poi in campo lancia decine di volte i compagni, imprecando quando il lancio non viene sfruttato e allargando le braccia sconsolato quando gli avversari si dimostrano più forti e frenano gli entusiasmi offensivi dei nostri attaccanti.
Cuciu: fa un gol che a Schio ricorderanno nei secoli, anche se viziato da evidente errore nel calciare il pallone. Almeno, così sostengono gli inesperti avversari... Noi ne conosciamo le doti e sappiamo che se ha segnato un gol così non può che aver colpito incredibilmente bene il pallone! Poi si rompe, ma il più era fatto e il resto è solo esperienza per il Doc.
Al: comincia da punta centrale, passa poi al ruolo di attaccante di destra e, ormai distrutto di fiato, arretra a difensore di sinistra. Non sappiamo quale ruolo ricorderà con maggiore entusiasmo; noi della sua serata lo ricordiamo come passeggero sprofondato nel sedile dello spider del Doc.
Loris: eccolo qui, completamente recuperato. Un gol e una traversa distrutta quantificano solo in parte la serata di grazia del nostro forte centravanti. Provoca l'allarme del portiere scledense che invoca maggiore attenzione nei suoi riguardi, ascoltato da un difensore locale che lo stende senza pietà. Si distingue per la preoccupazione di creare una squadra competitiva nonostante le assenze, e chiede quindi di contattare vecchie glorie tipo Jason e Manoel per sostenere la causa. Doveva, al solito, entrare nel secondo tempo, ma l'infortunio del Cuciu lo butta nella mischia prima del cambio campo.
Pier: la tranquillità con la quale si era accomodato in panchina era da ammirare, ma anche lui vi deve rinunciare subito a causa dell'infortunio al Cuciu. Per alcuni tratti si sostituisce al Doc; non in campo, ma come barelliere. In campo ci sembra ricordare che abbia anche tentato il tiro, ma anche qui con gli stessi risultati del Doc: zero.
Doriano: quando arriva ha gli occhi iniettati del sangue della vendetta, essendo stato in campo in occasione della precedente sconfitta subita sul medesimo campo. Quando poi gli dicono che mancano otto minuti alla fine dell'incontro e che è ormai inutile entrare in campo, comincia ad assumere un colorito verde stile Hulk. La vendetta la consuma in pizzeria, dove lava l'onta della tisana di due anni fa annichilendone il ricordo con una pizza a doppia pasta con sardine, prosciutto e salamino.
I caparossoli: sono loro i veri protagonisti della serata! Più volte citati in concomitanza di qualsiasi discorso, vengono utilizzati come monito e minaccia nelle offese più bieche, oppure come scusante negli errori più clamorosi. Voto: 9½