Questa
la sequenza dei messaggi inviati da Pato a Paolo nel corso della settimana:
1
- si gioca lunedì alle 20, ci siete?
2
- lunedì alle 20 anche se piove.
3
- questa sera PUNTUALI alle 20 mi raccomando.
4
- questa sera alle 20 al campo di via Manzoni.
Risultato:
alle 20 i nostri quattordici eroi hanno di fronte tre (3) avversari, i quali in
coro esclamano: certo che siamo in pochi, si gioca alle 21!
I
commenti dei nostri sono stati, a questo punto, dei più vari: Loris propone di
andare già a mangiare, senza aspettare la fine della partita. Paolo si lamenta
che in quell'ora potrebbe cessare l'effetto degli antidolorifici. Il Cuciu teme
di aver sprecato la dose di creatinina, mentre qualcun altro propone di tirare
le righe del campo, che ne é clamorosamente sprovvisto!
Ci
si rassegna invece ad osservare i tre avversari effettuare il riscaldamento,
ironizzando stoltamente sul loro stato di forma e discorrendo di paternità più
o meno conclamate, osservando un gheppio ed elencando le sette specie di aironi
presenti in Italia.
Giunge
finalmente la fatidica ora, e una volta tolta dal centrocampo una porta e
raddrizzata al suo stato naturale una panchina capovolta, la partita può avere
inizio. Chiarito senza discussioni che la durata di ogni tempo sarà di
trentacinque minuti, i dubbi rimangono per il fuorigioco. Tra un "esiste
il fuorigioco" e un "non esiste il fuorigioco" si passa a un
salomonico "esiste il fuorigioco solo se evidente". Formula ignorata
da qualsiasi regolamento FIGC e che non accontenta, ovviamente, nessuno.
Comunque,
i vari arbitri che si sono succeduti durante la partita non sarebbero stati in
grado di valutare o meno la posizione di fuorigioco, e quindi la regola non ha
avuto molta influenza. Qualcuno ha raccontato che Pern, rientrando in auto,
abbia sostenuto che il Cuciu fosse in fuorigioco in quanto seduto sul sedile
posteriore e quindi "sei dietro di me!" ma che poi gli altri compagni
di viaggio l'abbiano convinto a desistere ricordandogli che il Cuciu gioca
nella nostra stessa squadra.
Gli
undici in campo: Paolo in porta, Elia Dori Ruggi e Pern in difesa; Doc Alfonso
Fack e il Cuciu a centrocampo; Fabio e Alberto in attacco nel primo tempo. Sono
poi entrati Pier in difesa, Tutto sulla fascia, Loris in attacco.
I
nostri partono subito bene, costringendo i locali nella loro metà campo e
concedendogli solo qualche lancio lungo ben neutralizzato dalla difesa. Poi ci
pensa Alberto a sbloccare il risultato, con un bellissimo tiro a incrociare che
scavalca il portiere e si insacca alla sua sinistra. I giallorossi locali
provano a salire, ma su un contropiede é Fabio a portare il sant'Antonio sul
due a zero.
Giochi
fatti? Assolutamente no: sull'ennesimo lancio lungo, dopo una serie di positive
uscite in anticipo Paolo tentenna un po' e viene scavalcato dal pallone
calciato da un avversario, che a scanso di dubbi diremo subito che non era
Pato. La palla colpisce il palo ma viene frenata davanti alla porta dalla
pozzanghera e ribadita in rete anticipando il recupero di Pern da uno che non
era Pato. Prima dell'intervallo c'è anche il due a due, con il pallone che
viene calciato, non da Pato, ma si impenna per una deviazione e finisce proprio
nel sette, vanificando il bel tuffo di Paolo.
Peccato,
dal due a zero si va al riposo sul due a due. Loris impreca in panchina, ma si
rende subito disponibile ad entrare nel secondo tempo lasciando il ruolo al
Conte. Il quale trascorre al telefono i primi venticinque minuti del secondo
tempo; al cellulare, ma rigorosamente in piedi a bordo campo come i migliori
Allegri o Mazzarri.
Direttamente
da rimessa laterale, Loris si gira uccellando un difensore avversario e insacca
sul secondo palo, mentre Alberto risolve da fuori area piazzando di precisione
alla destra del riccioluto portiere locale. Quattro a due. Giochi fatti? No,
neppure in questo caso: prima dalla sinistra, con un rasoterra di un amico di
Pato che passa tra le gambe di un incerto Paolo, poi in mischia a seguito di un
calcio d'angolo un attaccante giallo ma non Pato fa fuori tre o quattro
difensori nerovestiti e insacca a fil di palo. Quattro a quattro, che sarà poi
il risultato finale.
Tra
i quattro gol segnaliamo una strepitosa parata a due mani di Paolo sul tiro al
volo di uno che non era Pato, un gol annullato per fuorigioco (evidente?) a noi
e uno a loro, Pato quello vero che liberissimo e solo nell'area piccola
indirizza di testa e un po' di spalla il pallone verso il centrocampo e infine
il Doc che nonostante ripetesse dall'inizio che "lui di testa non la
prende" anticipa di testa un compagno e regala una rimessa in gioco agli
avversari.
Rimangono
da citare gli arbitri: uno solo per tutto il primo tempo, abbastanza
professionale ma con un fischietto decisamente asmatico. Innumerevoli nel
secondo tempo, con continui cambi di casacca tra i giocatori che, in caso di
sostituzione, anziché accomodarsi in panchina proseguivano facendo l'arbitro,
il quale li rilevava nella formazione. Con eccessi tali per cui l'arbitro che
concede il rigore sostituisce immediatamente dopo un giocatore per poterlo
battere, ma con il risultato che il nuovo arbitro torna sulla decisione presa e
converte il rigore in rimessa dal fondo! Più amichevole di così...
Grazie
a Pato per la splendida serata, alla prossima.