martedì 20 luglio 2010

NOI - All Stars

Nel giorno in cui la Roma vince tredici a zero, il Napoli vince otto a zero, il Chievo vince diciotto a zero e la Juve pareggia zero a zero, la Gloriosa squadra del NOi prende sette gol da una squadra di All Stars messa in piedi dal Conte (...assente INgiustificato); e segnandone neanche uno!
Poveri noi! E dire che si era partiti benino, con un discreto possesso palla che però non ha mai portato pericoli alla porta difesa dall'ex Loris. Vediamo nel dettaglio gli "eroi" che hanno portato l'onore della Gloriosa così in basso.

Paolo. È di quelli che parte benino con quattro buone parate su altrettante conclusioni avversarie, ma poi è da ricordare solo per una presa plastica a uso dei fotografi (abbastanza inutile).
Rizzi. Lo infilano abbastanza agevolmente, ma spazza anche alcuni palloni problematici e non smadonna mai contro i compagni (... cosa assai rara in squadra).
Pierre. Comincia come trainer, ma quando la sconfitta si preannuncia consistente si riinfila la casacchetta gialla e corre a presidiare la fascia destra; ciò non lo salva dall'esonero (...sette a zero: e non lo esoneriamo?).
Luca. Altro rientrante. A dire il vero non lo si vedeva da gennaio/febbraio... oggi era convocato dal Conte, ma data la sovrabbondanza di atleti avversari ha poi giocato con noi (...e per fortuna!).
Ruggi. Lo si ricorda per un retropassaggio che il di lui padre raccoglie con le mani e per un paio di conclusioni (una di testa). Ma il meglio lo dà fermando Bettega con un colpo di tacco.
Mina. All'addio stagionale cerca di farsi ricordare per giocate stratosferiche. Ma verrà ricordato solo per l'invidia suscitata per il suo lavoro estivo al rifugio Brentei (dove però non può giocare a pallone: tiè!).
Antonello. Peccato per la maglia della juve... ma per la sua volontà e grinta gli perdoniamo questo ed altro. Forse il migliore (dei giallo vestiti, si intende).
Gian. Forse il migliore; copre e smista con freddezza. Ma non conclude. E allora forse non è il migliore. E torna ad esserlo Antonello.
Bizz. Albertone ci prova subito di testa, ma non va. Insiste, ma se non è serata non è serata. Coinvolto in basso nel gioco del calcio, dove se uno è bravo e gli altri dieci no, è lui che diventa scarso e non i dieci a diventare geni!
Tini. Si, gioca. Ma nella provincia accanto a dove si svolge l'incontro; vedere uno come lui che smista palloni in difesa è un'offesa al calcio: quasi come Iaquinta centravanti azzurro ai mondiali!
Cambi. Dà il meglio di sè nel riscaldamento prepartita, con la solita rovesciata volante. Poi scompare, fino a un colpo di testa in tuffo su lancio di Tini (fuori di chilometri...).
Pato. Forse il migliore a procurare calci d'angolo (ne procura due, non sfruttati). Poi basta, ma lo ricordiamo anche per aver invocato il solito fallo all'ennesimo contrasto perso; comunque ignorato dall'umanità, che ha súbito battuto la rimessa laterale.

Però... al Bravo Cronista viene un dubbio tremendo: visto come si è svolto l'incontro, non è che abbiamo giocato in otto contro nove? Questo, assieme al Sole contro, giustifica la sconfitta.
Anzi: tre a zero a tavolino per noi!

Alla prossima.