lunedì 7 giugno 2010

NOi – Campagnolo Giovani / Girone eliminatorio Torneo del Giglio 2010

In terra di Sardegna, si segna solo così: rimessa laterale di Orly, palla che spiove appena dentro l’area di rigore, splendida rovesciata volante di Cambi che insacca un pallone teso alla sinistra del portiere. Spalti in tripudio, con il nostro attaccante portato in trionfo dai compagni di reparto; e, alla ripartenza dell’incontro, i complimenti dell’arbitro al Silvio Piola del torneo!

Che poi si sia perso, conta poco… non si dice che un tale gesto atletico vale “il prezzo del biglietto”? Bene, accontentiamoci di questo. Perché in fin dei conti siamo ancora a “zero tituli”, anche se non è ancora detta l’ultima parola.

L’incontro non presagiva niente di buono. La squadra del Campagnolo, erroneamente inserita da Ruggi nel girone dei vecchietti, si presentava formata da giovani campioncini di vent’anni reduci dai più performanti campionati FIGC della provincia. I nostri stagionati campioni (sommando le età di Paolo, Loris e Doriano si raggiunge probabilmente la somma delle età di tutta la squadra avversaria) poco potevano sperare di fronte a tale boriosa gioventù. E invece… e invece…

Pronti via, supremazia del Campagnolo ma primo tiro in porta del NOi. Ancora leggera supremazia del Campagnolo che non porta pericoli alla rete difesa da Paolo (due parate in tutto il primo tempo, entrambe su palle smorzate dai nostri difensori) mentre la squadra bianca passa in vantaggio. Ci pensa Bizz, che dal centro si sposta verso la sinistra e dal limite fa partire un rasoterra che si insacca vicino al palo opposto.

Entusiasmo alle stelle. Il CT Loris manda messaggi neanche tanto velati a Moratti, notoriamente alla ricerca di un sostituto di Mou sulla panchina dell’Internazionale. Sua, del Loris allenatore, l’idea di Doriano libero dietro alla difesa. Sua la mappa per gli altri otto leoni, da Orso e Orly terzini con Pippi centrale agli assatanati centrocampisti. Sua l’intuizione di far giocare attaccanti Bizz e Cambi lasciando in panchina Manoel e Pato: cosa che neanche Ranieri lasciando in panchina Totti e De Rossi rischiò così tanto. A onor del vero, quest’ultima scelta un po’ di grattacapi li ha prodotti, data la velata e discreta protesta di Manoel per essere stato lasciato in panchina per tutto l’incontro. Ma un condottiero non si fa intimidire. Ed il vantaggio per uno a zero con il quale si chiude il primo tempo è lì a dimostrarlo.

Nel secondo tempo, la Campagnolo getta un po’ di sabbia negli occhi dell’arbitro e si presenta in campo con tre o quattro giocatori in più; non c’è altro modo per spiegare la supremazia mostrata all’inizio del tempo. Giocavano con un attaccante in più che non permetteva a Doriano di fare il libero; ma non hanno tolto un elemento al centrocampo, che anzi aveva un uomo in più che impediva a Conte di ragionare. La difesa? Un uomo in più, così che Cambi e Bizz non si giravano più come nel primo tempo.

E tale supremazia porta al pareggio, con una discesa sulla nostra destra di un loro attaccante che salta, nell’ordine: Orlando, Doriano, Pippi, due giostrai affacciati a bordo campo e qualche elemento della nostra panchina, e quindi insacca sull’uscita di Paolo che riesce solo a schiaffeggiare il pallone sulla sua sinistra deviandolo alla propria destra dentro la rete. Ma tale affronto serve solo a svegliare il NOi, che riprende in mano le redini dell’incontro e con la già citata splendida rovesciata di Cambi si porta sul due a uno. I giovani avversari stanno ancora pensando in quale partita di Pro Evolution Soccer hanno visto fare una sforbiciata così bella, che Cambi li tramortisce con un forte tiro alla sinistra dell’incolpevole portiere ospite. Tre a uno, ragazzi: non c’è storia.

A questo punto l’arbitro dovrebbe fischiare la fine, invece di sprecarsi con i complimenti per il fair-play al termine dell’incontro (che fanno piacere ma non servono un picchio e non fanno punteggio). E invece il Campagnolo ha tutto il tempo per colpire ai fianchi gli esausti avversari.

Discesa sulla loro destra a scavalcare uno alla volta tutti i difensori, Paolo che eroicamente respinge il pallone all’altezza del primo palo, palla che danza a due metri dalla porta senza che nessuno dei nostri riesca ad allontanarla; un paio di rimpalli e poi palla in rete per il due a tre.

Ancora discesa sulla loro sinistra a scavalcare tutta la difesa, cross teso davanti alla porta e sul secondo palo incornata di un attaccante verde vestito. Tre a tre. Porca puzzola, tutto da rifare!

Loris, il novello Mou, si sgola per evitare che la squadra si sbilanci troppo in avanti, ma poi azzarda la mossa finale con Pato al posto di Doc sulla fascia sinistra per cercare una meritata vittoria… ma proprio su quella fascia, a due minuti dal triplice fischio, ancora i difensori saltati uno alla volta e attaccante che lascia partire un rasoterra che sbatte sul secondo palo e si insacca in rete per il definitivo quattro a tre.

Così è il calcio: Campagnolo in svantaggio o pari per ottantotto novantesimi di partita, ma poi si porta a casa la pagnotta… Poco male. Onore agli avversari.

A noi basterà battere con una valanga di gol di scarto lo Sporting San Gaetano e poi aspettare che questi vincano con il Campagnolo, per approdare in finale. Semplice, no?

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