Il ritorno contro i ragazzacci del San Gaetano segna la “prima volta 2008” in molti capitoli per la gloriosa squadra del NOI S.Antonio.
Prima volta che si gioca una partita di ritorno. Primo pareggio stagionale (4 a 4 combattutissimo). Prima di mister Mina in panchina. Esordio stagionale di Paolino. Ma soprattutto prima volta con il “7” sulle spalle non di Fejo ma di Gian (e vedremo poi che la sfiga di Fejo e del suo 7 non è del numero ma del giocatore).
Ancora di lunedì, ma il consueto temporale prepartita sbaglia orario e si esprime in tutta la sua cattiveria verso le 15 del pomeriggio. Alle 19 e 30 il campo è in perfette condizioni (anche un po’ duretto per i più anziani… vero Paolo?), con l’erba tagliata in quasi tutta la superficie di gioco (quasi… si narra che il tagliaerba si ruppe mentre falciava il prato nell’area verso le scuole) e le linee a disegnare un perfetto rettangolo di gioco, con l’apoteosi di un cerchio di centro campo che neanche Giotto avrebbe fatto di meglio (ma che nessuno si è sentito in dovere di complimentarsi con l’autore per tale opera).
La cronaca della partita è questa volta cosa certa; i problemi di memoria sorgono con la formazione. La bella serata e la coincidenza con la seduta settimanale di allenamento portano al campo sedici giocatori… mister Mina avrà il suo daffare a estrarre dal cilindro la formazione. Se la memoria non mi inganna gli otto di inizio partita erano: Paolo in porta, malconcio come non mai negli ultimi mesi. Fede centrale, neppur scalfito dal rientro agli allenamenti del titolare Loris. Pietro e Orso laterali, con Orso a dover combattere più con l’erba alta del tagliaerba rotto che con gli attaccanti della sua fascia. L’esordio di Paolino laterale di sinistra, con Bizz al centro e Mina II a destra. In attacco due difensori titolari nelle precedenti partite, Elia e Rezza.
Al ventesimo del primo tempo, cambio in blocco, lasciando in campo solo i due maggiormente sostituibili della formazione: Paolo in porta e Paolino a centrocampo. Così la linea difensiva sarà formata da Q, Loris e Maran (anch’egli all’esordio stagionale), mentre il centrocampo da Paolino, Mina I e D’Incà. Davanti due attaccanti di razza, Scarso e Beppe. E spero non aver dimenticato qualcuno (… Tolu, che si è visto a bordo campo in giacca e berrettino da baseball).
Elia, memore del titolo di “migliore in campo” conquistato nella precedente partita, segna subito uno splendido gol di testa; talmente subito che non viene visto da madre e sorella accorse a bordo campo, ma con qualche minuto di ritardo, per osservare l’eroe (e per portare il cane Winston a fare pipì). Un pareggio su una bella girata del forte 10 in maglia bianco-verde illude gli avversari, ma l’ingresso in campo delle “seconde linee” porta Scarso a segnare il 2 a 1 e poi il 3 a 1 con un gol di tacco su cross dalla destra. Ricordando che indossava la maglia numero 7 “portaSfortuna” di Fejo, assente giustificato, tale impresa viene subito segnalata, dai numerosi osservatori presenti, allo staff tecnico del Milan, dove un Pato in difficoltà (…per guadagnare visibilità avrebbe confessato “sono stato anch’io con i culattoni”) potrebbe venir sostituito dal forte centravanti locale.
Una punizione dal limite regalata dall’arbitro ai nostri avversari, con una barriera disposta da schifo da Paolo, porta il risultato sul 3 a 2, ma Mina I, solo davanti al portiere ospite, riporta subito a due i gol di vantaggio. Prima della fine del primo tempo, un disimpegno errato dell’esordiente Maran permette a Paolo di esibirsi nella miglior parata stagionale sul tentativo del lungo centravanti avversario. Peccato che la palla ribattuta dal portiere (che a causa del male alla schiena impiega circa 30-35 secondi a rialzarsi) finisca sui piedi di tre, dico tre attaccanti, uno dei quali insacca il 4 a 3.
Secondo tempo, un solo gol da segnalare. Un imprendibile tiro all’incrocio dei pali strappa un Ohohooh di meraviglia al pubblico presente, e qui si chiude il risultato, equo per quanto visto in campo.
Resta da dire che la banda dell’ex Beni ha nel frattempo imparato a fare qualche falletto, rimanendo comunque sempre nel lecito. Oltre a mandarsi a cagare fra di loro, il numero 6 ha provato a uccidere Rezza da dietro nella nostra area, mentre il centravanti lunghissimo ha investito come un camion Orso mentre si involava sulla fascia destra. Esemplare il comportamento dei nostri. Le bestemmie e i vaffanculo sono stati solo pensati, mai espressi ad alta voce.